Tour de France 2023, Jonas Vingegaard: “Siamo felicissimi, ma non è finita. Tadej proverà sicuramente qualcosa nelle prossime tre tappe”
Il sorriso di Jonas Vingegaard è inversamente proporzionale a quanto rimane di un Tour de France 2023 in cui appare ormai sempre più vicino alla doppietta. Dominatore della cronometro ieri, portando il suo vantaggio a sfiorare i due minuti, dopo la frazione odierna il gap su Tadej Pogacar è ormai di 7’35”, che appaiono una solida ipoteca per un successo costruito con pazienza, fino al tremendo colpo di ieri che oggi sembra essere stato facilitato dalla caduta che ha coinvolto lo sloveno ad inizio tappa. Il leader della UAE Team Emirates non ha potuto così difendersi dalle accelerazioni della formazione rivale, subendo così a distanza la micidiale progressione della Maglia Gialla e dei suoi uomini.
“Non mi aspettavo assolutamente questi distacchi neanche oggi – ammette il classe 1996 dopo essere salito nuovamente sul podio per indossare una nuova Maglia Gialla – Siamo ovviamente felicissimi. Avere ora più di sette minuti è davvero incredibile. Il Tour chiaramente non è finito, sono sicuro che Tadej proverà qualcosa nelle prossime tre tappe, quindi dobbiamo continuare a lottare, non siamo ancora a Parigi”.
Frasi inevitabilmente anche di circostanza, in contrasto con una consapevolezza che internamente cresce sempre più, che si sfoga nell’abbraccio con la sua famiglia e in un sorriso che comprensibilmente fatica a trattenere. “Posso cadere, posso aver una giornata no – aggiunge, consapevole di poter ormai quasi toccare con me il secondo trionfo nella Ville Lumière – Sabato poi è ancora una tappa durissima. Dobbiamo restare concentrati perché non è ancora finita. Ovviamente sono felicissimo e siamo in una ottima posizione”.
Il 27enne scandinavo commenta anche l’incidente che ha visto coinvolto il suo rivale, pur non sapendo ovviamente quanto sia stato determinante, nonché i momenti immediatamente successivi: “Ero dietro di lui quando è caduto. Un corridore è andato a destra e ha toccato la sua ruota. Non ha potuto farci niente, è stato davvero sfortunato.. Non ci siamo fermati, ma lo abbiamo aspettato senza tirare in gruppo finché non è rientrato. Siamo rimasti così, sulla difensiva, per non approfittare della situazione, volevamo che rientrasse. Non so se quella caduta è stata causa del distacco odierno”.
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